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Raccolta Rifiuti Alimentari

Tra le varie categorie di rifiuti che vengono prodotte quotidianamente c’è anche quella dei rifiuti alimentari, che derivano dalle lavorazioni delle aziende alimentari. Vediamo insieme di cosa si tratta e come si effettua il corretto smaltimento di questa tipologia di rifiuti.

I rifiuti alimentari ed i rischi che determinano

Una gestione non conforme alle normative in vigore per i rifiuti alimentari potrebbe causare dei rischi come la proliferazione di microrganismi che, oltre a sviluppare dei cattivi odori nell’ambiente, determinano l’attrazione di animali indesiderati e infestanti come le pulci e altri insetti e determinano anche la contaminazione dell’ambiente. Per questo le modalità di conservazione dei rifiuti, la loro gestione e infine il loro smaltimento sono state specificate nel capitolo 5 dell’allegato II al Regolamento CE 852/2004. Tra i rifiuti che vengono prodotti dalle aziende alimentari per alcuni come gli oli di frittura, che sono considerati rifiuti speciali, e per i “sottoprodotti” che hanno origine animale, come ad esempio gli scarti delle pescherie e delle macellerie, si deve tenere conto anche di normative suppletive emanate sia dalla autorità nazionali competenti che da quelle europee. In generale la gestione di questo tipo di rifiuti prevede come prima regola la separazione delle zone di stoccaggio e lo smaltimento in tempi molto brevi.

Le regole principali da seguire

I rifiuti prodotti dalle aziende alimentari devono essere rimossi nella maniera più rapida possibile dai locali in cui si trovano altri alimenti, come ad esempio quelli di vendita, di somministrazione, di lavorazione e di conservazione. I contenitori dove vengono posti questi rifiuti devono essere lavabili con grande facilità ed avere una capacità tale da poter contenere il volume di rifiuti che vengono prodotti dall’azienda alimentare. Devono essere provvisti di un coperchio e preferibilmente dotati di un sistema di apertura che consenta agli utilizzatori di non toccare il coperchio con le mani. Il loro svuotamento e la loro pulizia devono essere eseguiti di frequente e le aree dove sono collocati devono essere dedicate solo al loro stazionamento, possibilmente all’esterno, in modo da evitare la contaminazione con gli altri locali dell’azienda, dedicati alla vendita e alla somministrazione degli alimenti. Le aree di stoccaggio dove sono collocati i bidoni dei rifiuti devono essere sempre in ordine e mantenute pulite, evitando gli accumuli di materiali diversi e protette sia dagli animali infestanti che dagli agenti atmosferici. Nel caso in cui i rifiuti alimentari non possano essere smaltiti in breve tempo, i bidoni devono essere chiusi in modo adeguato e posti all’interno di celle di refrigerazione o di congelamento. Quando non siano disponibili questi dispositivi frigoriferi, i bidoni devono comunque essere collocati in una zona separata da quella dove sono riposti gli alimenti. Per quanto riguarda gli oli di frittura che sono una tipologia particolare di rifiuti, così come i “sottoprodotti” di origine animale, la raccolta deve essere fatta in contenitori identificati in modo adeguato e poi conferiti alle società specializzate per lo smaltimento.

Le possibili sanzioni per chi non rispetta i regolamenti

Agli operatori che fanno parte del settore alimentare e che non mettono in pratica una corretta gestione dei rifiuti prodotti possono essere applicate delle sanzioni pecuniarie per la violazione commessa rispetto al regolamento CE 852/2004 Allegato II. Queste sanzioni hanno un importo variabile da euro 500 a euro 3.000 e sono comminate in accordo a quanto stabilito nell’articolo 6, comma 5 del Decreto legislativo 193/2007.